Il sushi piemontese è preparato con la carne di Fassona e con il tartufo, con la salsa tonnata e i carciofini. Per il resto è quasi uguale al piatto giapponese più conosciuto in Italia: ci sono le alghe, il riso e la forma è quella dei rolls, quindi gli uramaki che, normalmente, si trovano nei ristoranti orientali con salmone, tonno, granchio. In quelli di Vittorio Basso ci sono i prodotti del territorio. Il suo è «The Fassushi», un progetto nato durante la pandemia solo come piatto per il delivery, ma che è stato talmente apprezzato da diventare portata principale di un locale (quest’estate), che sarà ancora più strutturato quando si potrà riaprire. Sul sito di The Fassushi si trovano tanti tipi di rolls: c’è «Oro Nero», il più venduto, con il carpaccio di Fassona e il tartufo, poi «Tonnato» con carne e salsa tonnata, «Articiok» con carpaccio, carciofini, sesamo, ma anche «Campagnolo» (con pesto di rucola) e «Contadino» (con il ragù). Costano dai 10 ai 12 euro, ci sono anche le box degustazione. Accanto si trovano le tartare gourmet, i «fassoncotti», i «fassoncini», ma anche i ravioli tipici cinesi e gli involtini primavera rivisitati alla piemontese. «Siamo partiti un anno fa – racconta Basso, uno dei due soci – dopo un mese e mezzo di chiusura totale. Abbiamo un bar in centro a Silvano d’Orba, il bar Drogheria, abbiamo fatto l’ultima serata a fine febbraio 2020 e quando c’è stato il lockdown abbiamo avuto la sensazione immediata che la situazione si sarebbe prolungata per tanto tempo. Ci siamo messi a pensare, io ed Emanuela Gaia, la mia compagna e socia, e abbiamo ideato questo prodotto. Diverso da tutti gli altri». Nella normalità si occupano anche di catering e gelato; tutte queste attività si sono fermate. Ma sono servite come «base» per la nuova idea di business: avevano già bene in mente cosa significhi trasportare il cibo, presentarlo nel modo corretto, preoccuparsi della conservazione. «Eravamo partiti con tante idee: le lasagne, gli hamburger. Ma volevamo proporre qualcosa di nuovo, inedito. Così siamo arrivati al sushi di Fassona, che non avevamo mai fatto, ma che era nelle nostre corde perché ci sembrava un prodotto da apericena». Ed è diventato da cena completa. «È partito subito bene – conferma –. All’inizio ordinavano anche per curiosità, ma poi è piaciuto. A luglio abbiamo organizzato un locale vicino al laboratorio ed eravamo sempre pieni. Allora abbiamo deciso di lanciarci bene sul web, con un nuovo sito e un social media manager. Il nostro pensiero, ora, è che diventi un format». Tutto in un anno: hanno iniziato a fine marzo del 2020. Fanno consegne ad Alessandria, nell’Ovadese, a Novi. «Con nostri ragazzi, assunti, che se ne occupano. Tutti giovani e tutti in regola», sottolinea. La carne arriva dal macellaio del paese, Carlevaro. I prodotti dal resto della provincia. «Il nostro team – aggiunge – ha deciso di applicare il famoso detto popolare “Fassona cruda e Chianina cotta”. Abbiamo tutte le carte in regola per creare come degli artisti. Abbiamo la Fassona, abbiamo le idee, abbiamo le competenze, il team giusto, ma soprattutto abbiamo la voglia di offrire qualcosa di originale sul mercato creando un prodotto con una sua identità. Conosciamo per nome tutti i fornitori delle materie prime che utilizziamo ogni giorno. Garantiamo passione nel fare le cose, cura nel rispettare gli alti standard di qualità, creatività e fantasia. Con The Fassushi “mangi” un’esperienza e vivi il territorio, pure a casa».